Per comprendere la costituzione dell’essere umano la visione dei Chakra è la più ricca ed esauriente che si presta più ai tempi moderni. Secondo il Satchakra Nirupana (il testo più importante sui chakra diffuso in occidente da Arthur Avalon nel suo libro “Il Potere del serpente”) il sistema energetico umano è costituito da: Corpi, Nadi e Chakra.
CORPI sono gli strati in cui è rinchiusa l’anima. Tre sono i principali: fisico (corpo fisico), causale (mente), astrale (energia). Il corpo astrale collega il corpo fisico con il corpo causale. Lo yoga lavora sull’energia che è il ponte che unisce il corpo con la mente. Fanno parte del corpo astrale le nadi e i chakra.
NADI sono i canali energetici ove scorre l’energia pranica. Originano dal kanda (punta del coccige), si estendono in tutto il corpo ed hanno le loro terminazioni sulle mani e sui piedi. Il loro numero è in realtà incalcolabile. 3
sono le più importanti:
Sushumna nadi è il canale centrale sattvico tendente all’equilibrio che va dalla punta del coccige (coda equina o kanda), fino alla sommità della testa (brahmarandhra) percorrendo tutta la spina dorsale (merudanda) e coincide anatomicamente con il midollo spinale.
Ida e Pingala nadi sono i canali laterali che dipartendo dal coccige si intersecano seguendo un percorso sinusoidale con il canale centrale dando origine ai chakra. Ida afferisce alla narice sinistra, anatomicamente coincide con la catena nervosa prasimpatica-inibitrice, rappresenta l’energia femminile lunare, tamasica tendente all’inerzia e alla chiusura.
Pingala afferisce alla narice destra, anatomicamente coincide con la catena nervosa simpatica-stimolatrice, rappresenta l’energia maschile solare, rajasica tendente all’azione e all’espansione.
La pratica dello yoga lavora prevalentemente sulla spina dorsale canalizzando le energie polari tamasiche e rajasiche che confinano la nostra energia in un continuo oscillare tra gli opposti nel canale centrale per trasformarle in energia sattwica tendente all’armonia, equilibrio e saggezza.
CHAKRA (=ruota) anche detto Padma (=fiore di loto). Sono vortici e centraline di energia che trasformano le energie delle nadi per renderle fruibili dai corpi energetici. Sono punti di contatto dei 3 corpi (corpo, mente ed energia). Sono centri fisici (collegati a parti del corpo, organi, ghiandole, apparati) e centri metafisici (collegati a tendenze, atteggiamenti interiori, stati d’animo). I 7 chakra principali sono localizzati lungo la spina dorsale astrale (all’interno della spina dorsale ed il cervello) e originano dall’intersezione delle 3 nadi principali. Nei chakra sono annidati i semi karmici (le limitazioni terrene) ma anche le potenzialità dell’individuo. Lo Yoga e la Meditazione aiutano a dirigere il flusso dell’energia all’interno della spina dorsale e verso l’alto (vita spirituale) invertendo il flusso dell’energia in fuori e verso il basso (vita materiale e sensoriale). Risvegliando i chakra l’energia evolutiva kundalini dormiente in muladhara, il chakra più basso, ascende lungo sushumna fino all’occhio spirituale. Con l’illuminazione (spontanea) si apre un canale che dall’occhio spirituale si protende verso sahasrara chakra, il chakra più elevato. Lo yogi raggiunge la Mukthi, la liberazione da ogni limitazione terrena.
I 7 CHAKRA MAGGIORI:
PRIMO CHAKRA – MULADHARA significa radice o sostegno. Fisicamente è localizzato alla base della spina dorsale (centro coccigeo), si estende lungo le gambe e i piedi (suoi chakra minori) ed è collegato con tutte le parti solide del corpo (principalmente le ossa), alle surrenali (adrenalina e noradrenalina) e più in generale all’apparato scheletrico ed escretore. Consente l’eliminazione dei prodotti di rifiuto, la deambulazione, la sopravvivenza, il soddisfacimento dei bisogni primari, (dal mangiare, bere, dormire, respirare.. all’avere una casa, un lavoro, una famiglia, dei figli..), la sintonia con i ritmi della natura. Si esprime in un’energia tamasica (passiva), terrena (elemento terra) e nel colore rosso (la vibrazione più bassa). Risente della forza gravitazionale che afferma il diritto fisico ad esistere e possedere. Verbi: IO SONO, IO ESISTO, IO HO. La sua vocale è la O. Il bija mantra è LAM. Il senso corrispondente è l’olfatto ed il cibo da cui riceve sostegno sono le proteine. Disfunzioni fisiche: obesità, emorroidi, stitichezza, sciatica, artrite, anoressia, problemi alle articolazioni delle gambe, ansia, stress, paura, angoscia, panico, insonnia, conflitti con la madre, problemi economici…In generale se equilibrato (sattva) si è radicati a terra e fermi nei propri propositi ed obiettivi. Se invece l’energia nel chakra è eccessiva (rajasica) si diventa rigidi fisicamente e mentalmente. Se carente (tamasica) si avverte un senso di pesantezza e stanchezza.
SECONDO CHAKRA – SVADHISTHANA significa dimora del proprio sé. Sede delle emozioni e della Creazione. Fisicamente è localizzato all’altezza degli organi genitali tra l’hara e l’osso sacro (centro sacrale) ed è collegato con tutte le parti liquide del corpo (organi genitali, reni, sangue..), alle gonadi (progesterone e testosterone) e più in generale all’apparato riproduttivo. Consente la procreazione, la spontaneità delle emozioni (sentimento, affetto, sensualità, sessualità), l’integrazione dell’inconscio (lato ombra), la fusione con l’altro, l’adattabilità e la flessibilità. Si esprime in un’energia tamasica (passiva), di movimento (elemento acqua) e nel colore arancio (creativo). Risente del movimento indotto dall’attrazione degli opposti che afferma la ricerca nel piacere dei sensi. Verbo: IO SENTO. La sua vocale è la U. Il bija mantra è VAM. Il senso corrispondente è il gusto ed il cibo che lo nutre è costituito da tutti i liquidi. Disfunzioni fisiche: problemi sessuali (impotenza, frigidità..), problemi uterini, vescicali e renali. In generale se l’energia è sattvica si è aperti al mondo esterno attraverso i sensi, il piacere, le emozioni, la sensualità, la sessualità ed ai cambiamenti. Se l’energia è rajasica si diventa dispersivi, dipendenti, incostanti, mutevoli. Se l’energia è tamasica si è chiusi e bloccati nelle proprie emozioni e idee, ambigui, inaffidabili, negligenti.
TERZO CHAKRA – MANIPURA significa gemma rilucente. Sede della personalità, è la finestra con cui ci relazioniamo agli altri portando noi stessi nel mondo esterno. E’ localizzato anatomicamente all’altezza del plesso lombare e plesso solare e collegato all’apparato digerente e gli organi interni Consente la digestione, l’assimilazione, l’autoaffermazione, il potere interiore, l’accettazione di sé e degli altri, la modificazione della realtà esteriore. Si esprime in una energia rajasica (attiva), di direzione (elemento fuoco) e nel colore giallo (intelligenza). Opera attraverso la combustione (metabolismo) che genera forza di volontà e potere interiore fondamentali nello strutturarsi della personalità e del carattere. Verbo: IO POSSO. La sua vocale è la A. Il bija mantra è RAM. Il senso è la vista. Fisicamente si alimenta di amidi. Disfunzioni fisiche: ipoglicemia, ulcere, diabete. In generale l’energia sattvica rende forti, centrati, determinati, sicuri, controllati. L’energia rajasica porta ad essere competitivi, manipolatori, inflessibili, iperattivi, iracondi. L’energia tamasica spegne la vitalità e la volontà, si diventa depressi, timidi, vergognosi, ci si conforma all’opinione altrui, si manca di coraggio.
QUARTO CHAKRA – ANAHATA significa suono che si crea dal non urto tra gli oggetti cioè dal movimento. Sede dell’equilibrio interiore e dell’apertura verso gli altri, è il chakra intermedio che unisce i chakra inferiori e superiori, è il luogo ove risiede il kalpa vriksha, l’albero che esaudisce tutti i desideri. E’ localizzato anatomicamente all’altezza del torace tra il cuore ed il dorso (centro dorsale), si estende lungo le braccia e le mani (suoi chakra minori) ed è collegato al cuore ed ai polmoni, al timo (citochine) e più in generale all’apparato cardiocircolatorio e respiratorio. Consente la respirazione, la circolazione, la guarigione, il perdono, l’accettazione, la comprensione, la compassione, l’amore, la devozione. Si esprime in un’energia tamasica (ricettiva), di apertura (elemento aria) e nel colore verde o rosa (rilassante). Opera attraverso l’armonia, indotta dall’accettazione di luci e ombre dentro di sé, che consente l’abbandono del cuore, l’amore. Verbo: IO AMO. La sua vocale è la AI. Il Bija Mantra è IAM. Il suo senso è il tatto. Fisicamente si nutre di vegetali. Disfunzioni: asma, alta pressione. In generale l’equilibrio rende sereni, amorevoli, comprensivi, compassionevoli, empatici, pacifici, altruisti, generosi, servizievoli, guaritori. Lo squilibrio in eccesso porta ad essere gelosi, possessivi, rabbiosi, orgogliosi, critici, presuntuosi, in cerca di rassicurazione esterna. Lo squilibrio in difetto fa sentire inadeguati, rifiutati, indifferenti, freddi, fuggitivi, irresponsabili.
QUINTO CHAKRA – VISUDDHA (o Visuddhi) significa purificatrice (detto anche Bharatishana= Devi del linguaggio). E’ la sede della purificazione interiore, la finestra con cui si manifestano tutti gli altri chakra. E’ localizzato anatomicamente all’altezza della gola tra la gola ed il collo (centro cervicale) ed è collegato alla parte più alta dell’apparato respiratorio (polmoni, bronchi, laringe, faringe, corde vocali..), alla tiroide e paratiroide (tiroxina e calcitonina). Consente la deglutizione, la comunicazione orale tramite la parola, i gesti e i silenzi, la creatività nel quotidiano, l’ascolto interiore e il contatto con la voce interiore. Si esprime in un’energia sattvica, nell’elemento etere-akasha (lo spazio infinito ove è contenuta la memoria universale) e nel colore blu (calmante, profondo). Opera attraverso una vibrazione simpatica che favorisce la risonanza interiore (dentro se stesso) ed esteriore (con gli altri). Verbo: IO PARLO. La sua vocale è la I. Il bija mantra è HAM. Il senso è l’udito. Fisicamente si nutre di frutta. Disfunzioni: raffreddore, problemi alla tiroide, problemi metabolici.. In generale se c’è equilibrio si è espressivi, comunicativi, creativi, autentici, armoniosi, sinceri, pacati, pacifici. Lo squilibrio fa nascondere sotto un parlare eccessivo o formale o freddo (eccesso) o rende timidi, riservati, insicuri, balbettanti, con la voce forzata o stentata (difetto).
SESTO CHAKRA – AJNA significa percepire, conoscere, comandare. Sede dell’intuizione (aspetto passivo) e del comando (aspetto attivo). E’ localizzato anatomicamente alla radice del naso nello spazio tra le sopracciglia (anche detto trikuti, terzo occhio o occhio spirituale) ed è collegato con gli occhi, le orecchie, le cavità nasali, con la pituitaria o ipofisi che governa tutte le altre ghiandole (vaso compressori) e più in generale con il sistema nervoso ed endocrino. Il Maestro Paramahansa Yogananda descrive un polo negativo e positivo. Il polo negativo, sede dell’ego, è nel midollo allungato alla base della nuca ed è collegato al midollo cerebrale. Tutto il percorso meditativo si risolve nel tragitto dal midollo allungato al terzo occhio. Il polo positivo (terzo occhio) consente la concentrazione, la consapevolezza interiore, l’illuminazione. Il polo negativo (midollo allungato), essendo invece il punto di entrata dell’energia vitale, consente invece il respiro ed il battito cardiaco. Si esprime in un’energia tamasica (ricettiva), sovra mentale (pensiero) e nel colore indaco (spirituale, intuitivo). Verbo: IO VEDO. La sua vocale è la MMNN. Il Bija Mantra è l’OM da cui originano tutti i suoni. Opera attraverso la forza dell’intuizione che conduce alla conoscenza dell’essere. Comprende tutti i sensi, incluse le percezioni extrasensoriali e consente di sintonizzarsi con il proprio Guru interiore (per questo è definito anche Guru Chakra). Fisicamente si rafforza con il digiuno. Disfunzioni: mal di testa, incubi, cecità. In generale l’equilibrio rende intuitivi, saggi, consapevoli, in sintonia con Dio e con il nostro sé superiore. Lo squilibrio confina nell’egocentrismo, egoismo, razionalità (eccesso) o nella materialità e nel mondo sensoriale inteso come unico mondo comprensibile (difetto).
SETTIMO CHAKRA – SAHASRARA significa mille petali. Non è un vero e proprio chakra ma un completamento di tutti gli altri, è la dimora stessa del Guru (colui che conduce dalle tenebre alla luce e che si fa carico del cammino di crescita dei suoi discepoli), qui avviene l’illuminazione con la caduta del velo di maya (illusione), l’io individuale (Atman) si fonde nell’io universale (Brahman) e diventa uno con Dio. E’ localizzato sulla sommità della testa (fontanella) e collegato al cervello, alla pineale o epifisi (melatonina). Se aperto consente lo sblocco di tutti i chakra precedenti, la realizzazione coscienziale, la liberazione dai vincoli e condizionamenti terreni, la manifestazione del divino nel quotidiano, la comprensione del vero senso della vita, l’essere testimoni, il superamento dell’ego e la fusione con l’identità universale. Si esprime in un’energia sattvica (puro spirito), nella luce (conoscenza) e nel colore bianco che riunisce in sé tutti i colori. Verbo: IO CONOSCO. Opera tramite la consapevolezza interiore che realizza la Verità. La sua vocale è NG. Il bija mantra è il silenzio. Non ha sensi fisici corrispondenti essendo pura consapevolezza spirituale. Fisicamente richiede il digiuno. Non può essere armonizzato in quanto può essere solo realizzato nella Somma Conoscenza.