M
Terza lettera (M-matra) della sacra
sillaba Om (Aum); rappresenta la totalità dell’esistenza
nello stato immanifesto-causale quale unità di coscienza.
Maha (a)
Grande.
Mahabarata
“La grande India”, antico
poema epico (Itihasa) di cui fa parte la Bagavadgita. Il
più lungo poema epico della letteratura mondiale
composto dal poeta illuminato Vyasa.
Mahabhuta (n)
Elementi primi della natura a livello
grossolano o fisico-denso: etere, aria, fuoco, acqua, terra.
Mahadeva (m)
Grande Divinità; appellativo
di Siva.
Mahadevi (f)
La grande Dea, la Dea suprema; epiteto
di Parvati, Laksmi.
Mahasamadhi (m)
Il grande samadhi, in cui l’anima
(jivatman) abbandona definitivamente la forma corporea per
immergersi nell’Assoluto (Brahman), nell’Identità
suprema.
Mahasivaratri (f)
La grande notte di Siva, festa religiosa
in onore di Siva che si tiene nella quattordicesima notte
di luna calante del mese di gennaio-febbraio.
Mahatma (m)
Grande anima: appellativo dato a chi
ha raggiunto la perfezione morale e spirituale; uno spirito
nobile.
Mahayana (n)
Il “Grande veicolo”; nome
di una delle due grandi correnti del Buddismo sviluppatesi
entrambe dagli insegnamenti fondamentali del Buddha. L’ideale
etico del Mahayana è la condizione del Bodhisattva,
il conseguimento dell’illuminazione al fine di portare
sollievo a tutti gli esseri.
Mala (f)
Ghirlanda, corona; uno dei metodi di
recitazione dei mantra delle Upanisad.
Manas (n)
La mente, il senso interno, il mentale
in genere; mente individuata ed empirica, dotata di capacità
razionale-analitica. Rappresenta il campo di "sperimentazione"
dell’ego (aham).
Mandala (n)
Circolo, ruota; disco; orbita; associazione;
l’orizzonte visibile; un tipo di diagramma mistico
usato per invocare una Divinità; cosmogramma simboleggiante
un particolare stato di coscienza e, nello stesso tempo,
strumento per conseguirlo mediante la sua continua meditazione
e contemplazione; supporto per certi tipi di meditazione.
Manipuracakra (n)
Uno dei sette cakra situato all’altezza
del plesso solare; il più alto dei cakra inferiori,
ha come bijamantra il suono ram, cioè il mantra del
Fuoco. Anche nabhicakra.
Manomayakosa (m)
Il guscio costituito dalla mente empirica;
guaina mentale; la mente selettivo-istintuale che opera
tramite l’attrazione-repulsione; costituisce lo psichismo
inferiore in generale. Questa guaina è carica di
impulsi atavici, di ricordi e sospinge le guaine inferiori
o periferiche ad agire secondo i suoi interessi particolari.
Il suo dinamismo psichico agisce sulla guaina pranica attraverso
i cakra che condizionano lo stesso corpo pranico e quello
fisico. E’ in essa attivo il senso dell’io (ahamkara).
Mantra (m)
Una sezione dei Veda; inni usati negli
atti rituali; formula o parola sacra, versetti espressi
o meditati in parole durante la concentrazione e la meditazione;
parole o suoni di potere atti a far acquisire e stabilizzare
certi stati di coscienza; pensiero vibrante. Un mantra ha
due aspetti: il primo è manana, e significa che ciò
che si è ascoltato deve penetrare nella mente; il
secondo è trana, e vuol dire che qualunque cosa sia
penetrata nella mente vi deve essere fermamente stabilita
e preservata.
Mantrayoga (m)
Lo yoga basato sulle sacre formule verbali
(mantra) al fine di risolvere la mente in Brahman.
Manu (m)
L’Intelligenza cosmica, immagine
riflessa di Brahma che si esprime come il Legislatore primordiale
e universale. Non è un personaggio né un mito,
ma un Principio. E’ il prototipo dell’Uomo.
Rappresenta la funzione ordinatrice dell’Intelletto
universale.
Marga (m)
Via, sentiero realizzativo.
Mauna (n)
Il silenzio; lo stato del muni; la condizione
nella quale l’Unione (yoga) può veramente realizzarsi;
il Silenzio onnicomprensivo del Sé; il Silenzio che
simboleggia ed esprime la Coscienza dell’Assoluto,
cioè la Consapevolezza dell’Identità
con Brahman nirguna, il quale si instaura all’estinzione
di ogni relatività (nirvana).
Maya (a)
Ignoranza metafisica; fenomeno; il mondo
empirico fenomenico; tutto ciò che è modificazione
sovrapposta alla pura Coscienza del Sé; ciò
che non è né reale né non reale ma
che, dal punto di vista della Realtà, semplicemente
non è; il mondo del cambiamento e della trasformazione;
l’apparenza della Realtà-Brahman; il "sonno-sogno"
di Isvara.
Mayasakti (f)
Il potere della maya nella sua duplice
funzione velante (avarana) e proiettiva (viksepa). Essa
vela la Realtà unica e proietta l’immagine
illusoria ma “consistente” della pluralità.
Meru (m)
La mitica montagna d’oro e di
gemme dell’Himalaya. Essa rappresenta il punto centrale
dell’Universo attorno al quale si dice ruotino tutti
i pianeti.
Moksa (m)
Liberazione, emancipazione dal divenire-relativo,
affrancamento da maya e dal conseguente divenire trasmigratorio
(samsara); liberazione dall’ignoranza, dall’illusione,
dalla dualità gioia e dolore, dal ciclo delle nascite
e delle morti; riconoscimento della Verità.
Mudra (f)
Gesto, sigillo, simbolo; movimento gestuale
simbolico che accompagna la formulazione dei mantra o l’assunzione
di determinate "posizioni" (asana); atteggiamento
esteriore che simboleggia e indica un preciso stato interiore
di consapevolezza o, per analogia, di ausilio per raggiungerlo;
gesto simbolico di determinati stati di coscienza e quindi
di Conoscenza che, assieme ai mantra, ecc., può suggellare
il particolare rito con cui il guru conferisce l’iniziazione
al discepolo qualificato.
Muka (m)
Uno dei tre tipi di suono, il suono
del silenzio; suono prodotto dal primordiale movimento che
provocò l’emergere dalla maya da Brahman: l’Aum.
Mukta (pp)
Liberato, emancipato dai vincoli di
maya e del samsara.
Muladharacakra (n)
Uno dei sette cakra o loti (padma),
situato alla base (adhara) della colonna vertebrale, nel
quale è raccolta kundalini (l’arrotolata).
Il suo bijamantra è il suono lam. E’ in stretta
connessione con il principio individuale dell’essere.
E’ il cakra dove, per analogia, la coscienza è
condensata nello stato più grossolano, massivo, inerziale.
Mulaprakrti (f)
La natura primordiale; la natura contenente
le indefinite modalità di sviluppo manifesto nell’unità
indifferenziata.
Muni (m)
Asceta che pratica il silenzio; colui
che conosce il valore del Silenzio (mauna); lo stato di
coscienza di colui che ha realizzato l’Assoluto non
qualificato, il Sé come Silenzio onnipervadente in
quanto Coscienza pura.
Murti (f)
"Forma", manifestazione formale,
incarnazione