Kabir
Santo poeta mistico dell’India
del Nord. Espresse la sua devozione in poesia e musica.
Kaivalya (n)
Assolutezza, unità assoluta
(non dualità); stato di Coscienza priva di dualità.
E’ la meta dello Yoga il cui conseguimento coincide
con la Realizzazione dell’atman.
Kailasa (m)
Vetta dell’Himalaya; è
la montagna sacra per eccellenza dell’Induismo ed
è venerata come tale anche dal Buddhismo. Simbolicamente
è il vertice supremo dell’essere umano, residenza
del Signore.
Kalacakra (n)
La ruota del tempo; ciclo, rivoluzione
del tempo.
Kali (f)
Il colore nero o blu scuro; una forma
di Durga, la Sakti si Siva, nel suo aspetto trasformatore.
Rappresenta il Principio eterno della natura tradizionalmente
raffigurata con quattro braccia, eretta sulla forma coricata
di Siva.
Kaliyuga (n)
L’era tenebrosa, oscura, chiamata
anche l’età del ferro; il quarto dei quattro
yuga. L’era attuale il cui inizio è stato determinato
dall’avvento dell’avatara Krisna.
Kamala (n)
Il fiore del loto.
Kapha (m)
Uno dei tre umori (tridosa) del corpo,
il flemma.
Karma o Karman (n)
Azione, attività, principio di
causalità; effetti risultanti da un’azione;
rito. Questa parola ha significati diversi; sacrificio,
azione rituale, ecc. In special modo significa la serie
causale che ci farà raccogliere nel corso delle vite
successive il risultato di ciò che abbiamo fatto
e pensato. Il karma può considerarsi come "causa
ed effetto" dell’azione, tale da coinvolgere
e costringere l’essere nel perenne ciclo del divenire
(samsara), della trasmigrazione da una condizione di coscienza-esistenza
all’altra.
Karmayoga (m)
Lo yoga dell' "azione senza azione",
sentiero spirituale che consiste nell’agire in questo
mondo senza ricercarne i frutti; il distacco dal godimento
del frutto dell’azione. Con il retto e giusto agire
e con l’abbandono dei frutti dell’azione l’individuo
si trascende.
Karmendriya (n)
Organi di azione, le cinque facoltà
che corrispondono alle funzioni esplicate da: voce, mani,
piedi, organi di generazione e di escrezione. Sono coordinati
dalla mente (manas).
Karuna (f)
Pietà, compassione, una delle
virtù da coltivare per la purificazione della mente.
Kevala (a)
Assoluto, incondizionato. Designa l’isolamento
della coscienza dalla trasmigrazione, quindi lo stato incondizionato
(kaivalya) dell’essere liberato (mukta).
Klesa (m)
Afflizione, sofferenza di carattere
esistenziale dovuta all’ignoranza della propria natura
di Essere-Coscienza-Beatitudine assoluti (saccidananda).
L'avidya è la causa dei klesa.
Kosa (m)
Guscio, involucro, guaina; involucro
energetico. Secondo il Vedanta, cinque guaine si sovrappongono
al Sé: anandamaya, vijnanamaya o buddhimaya, manomaya,
pranamaya, annamaya. I kosa circoscrivono e racchiudono
il jivatman ma, nello stesso tempo, sono contenuti e compresi
nell’atman sicché ne costituiscono delle modificazioni
sovrapposte e come tali ne velano l’essenziale natura
di pura Consapevolezza.
Kriya (f)
Azione, attività, atto.
Kriyayoga (m)
Lo yoga dell’azione (karmayoga).
Anche preliminari del Rajayoga.
Krsna
Una delle grandi incarnazioni divine;
ottavo avatara di Visnu. E’ l’auriga Di Arjuna
nella Bagavadgita, rappresenta e simboleggia il Sé
impersonale.
Kumbhaka (m)
Lo stato di ritenzione del respiro che
può corrispondere ad un arresto (sahitakumbhaka)
o a un’estinzione (kevalakumbhaka) del flusso energetico-pranico
e di quello delle modificazioni mentali.
Kundalini (f)
Letteralmente "l’arrotolata".
Forza serpentina; energia nervosa e psichica posta nel loto
alla base della colonna vertebrale e ivi giacente in condizione
di virtualità potenziale. Viene risvegliata attraverso
lo yoga e portata ad ascendere lungo la susumna sì
da attraversare consecutivamente i vari loti-cakra fino
a reintegrarsi – in quanto energia-sakti – con
il principio purushico che è Siva al sommo del capo.
Rappresenta la consapevolezza dell’essere che attraversa
i vari stati relativi di coscienza fino a realizzare lo
stato supremo o assoluto. Viene eccitata dalla riconduzione
al centro delle energie laterali (ida e pingala) alla susumna
o dalla reintegrazione delle determinazioni dispersive nel
Principio immobile e immutabile.