Darsana (n)
Visione benefica di un Saggio, l’occasione
in cui si può contemplare un Saggio. Punto di vista,
veduta, prospettiva.Il termine si applica in particolare
alle sei scuole ortodosse della filosofia indù: Samkhya,
Yoga, Vaisesika, Nyaya, Purva Mimansa e Uttara Mimansa o
Vedanta, considerate con come “sistemi” bensì
come “punti di vista” su una sola e unica Dottrina
contenuta nei Veda. In quanto in accordo con il loro Principio
vedico, essi non possono contraddirsi, mentre si completano
e si chiariscono a vicenda.
Dasendrya (n)
I dieci sensi, vale a dire i cinque
karmendriya (organi di azione ) e i cinque jnanendriya (organi
di percezione).
Deva (m)
Colui che risplende; essere angelico,
divinità; princìpi funzionali nell’ambito
dell’individualità grossolana e sottile.
Devaloka (m)
I mondi degli Dei, sfere superiori di
esistenza, e quindi di conoscenza; condizioni superumane
acquisite con le azioni virtuose, ma comunque limitate e
relative; mondo dei princìpi secondi dell’Essere.
Devavani (f)
La voce divina.
Devi (f)
La Madre divina; una Dea; un termine
di rispetto che viene applicato al nome di una signora.
Dhamma (m)
Termine pali equivalente al sanscrito
dharma.
Dhammapada
“Il sentiero del Dharma”,
titolo di un’opera fondamentale del Buddismo.
Dhanvantari
Nome di un Rsi che per primo si dedicò
all’applicazione della scienza medica ed al quale
viene attribuita la compilazione dell’Ayur Veda; il
medico degli Dei: si dice che sia emerso dal rimestamento
dell’Oceano tenendo nelle proprie mani una coppa di
amrta, la bevanda che dona l’immortalità.
Dharana (f)
Concentrazione; accentramento dell’attenzione
e della consapevolezza su un solo punto od oggetto della
mente. E’ il sesto passo del Rajayoga di Patanjali
che prelude e prepara alla meditazione (dhyana) vera e propria.
Dharma (m)
Questa parola deriva dalla radice dhr,
che significa sostenere, preservare, "indossare",
e nel suo significato più generale, designa un "modo
di essere"; vale a dire, la natura essenziale di un
essere. Dharma corrisponde perciò all’Equilibrio
universale, Equilibrio-Armonia, quindi dovere-giustizia.
Il Dharma universale comprende quello individuale, e questo
è parte integrante di quello. Nel senso metafisico
il Dharma rappresenta ciò attraverso cui si manifesta
l’Armonia quale espressione dell’Unità
dell’Essere. Il Dharma fondamentale dell’uomo
è la presa di coscienza pratica della propria Natura
divina, che permea tutti gli esseri.
Dathu (m)
La sostanza, l’elemento essenziale,
la radice; le sette sostanze secondarie che compongono il
corpo: carne, midollo, ossa, pelle, sangue, grasso, sperma;
il “seme” o la radice morfologica o concettuale.
Dhyana (n)
Meditazione. E’ il settimo passo
del Rajayoga di Patanjali nel quale la concentrazione (dharana),
ancora discontinua e superficiale, cede il posto al flusso
costante e continuo della consapevolezza verso l’oggetto
di meditazione. Dhyana prepara il samadhi o contemplazione
nel quale v’è completa fusione con l’oggetto.
Diksa (f)
Iniziazione, consacrazione.
Dosa (m)
Errore, offesa; lo squilibrio dei tre
umori del corpo umano (tridosa).
Durga
“Colei che difficilmente si può
avvicinare”, altro nome della Sakti o Energia divina
di Siva, conosciuta anche come Bhavani, Kali, Parvati, Sati,
Uma.